Cosa vuol dire occuparsi di “sicurezza” in azienda? È possibile sviluppare dei corsi “obbligatori” che non siano percepiti solo come un vincolo per l’azienda, ma anche come un’opportunità?
In molti contesti “fare sicurezza” significa preparare dei corsi standard, con i contenuti definiti dal decreto di riferimento e lasciare all’abilità del singolo formatore o alla recettività dei partecipanti il compito di creare un ponte tra questi contenuti e la propria realtà lavorativa.
Barilla, azienda leader nel settore alimentare, prima italiano e ora anche mondiale, da anni impegnata in attività rivolte alla promozione di una cultura della sicurezza, ha scelto una strada diversa. Gli obblighi formativi introdotti dal D.lgs. 81/08 sono stati considerati una possibilità per ripensare e discutere con molte delle sue persone cosa voglia dire fare sicurezza oggi nei suoi reparti e come trasformare in pratiche operative i concetti legati alla sicurezza, avviando così un processo di contaminazione positiva di buone prassi.
I professionisti di Consuere dal 2009 lavorano a stretto contatto con l’ufficio centrale che segue la sicurezza del Gruppo Barilla, supportandolo in numerose attività rivolte al benessere e alla salute delle sue persone, tra le quali la progettazione e la conduzione dei suoi corsi Preposti.
Questi sono stati sviluppati coinvolgendo i lavoratori nell’obiettivo comune di sostenere con la propria attività business e il benessere della comunità di cui fanno parte.
Oltre a un contesto in cui si scambiano – in maniera più o meno efficace – dei contenuti, la formazione può essere infatti un momento in cui i lavoratori beneficiano di uno spazio per pensare e riflettere sulla propria attività, in cui ascoltare ed essere ascoltati dalla loro azienda e crescere nel proprio ruolo. Mettersi nei panni di altri e poter parlare “in maniera protetta” – tramite esercitazioni – di temi che proiettati su di sé sarebbero potuti essere rifiutati, consente infatti di innescare processi di cambiamento che nascono all’interno di aule e si sviluppano poi nei reparti produttivi.
Il percorso è iniziato con un processo di analisi dei bisogni e della domanda, sviluppato prima con l’ufficio centrale e tramite la definizione di linee guida successivamente declinate sulle singole realtà di tutti gli stabilimenti coinvolti. Definiti infatti gli obiettivi comuni, Consuere ha costruito con ogni stabilimento un processo “su misura” che per raggiungerli si è basato sulla loro storia, la loro cultura, le loro persone.
Gli strumenti che abbiamo impiegato sono stati: discussioni aperte, analisi di casi aziendali – come ad esempio infortuni e mancati infortuni – esercitazioni costruite a partire da dati reali della singola realtà organizzativa, quali procedure interne, indici di gravità e frequenza infortunistica, consuetudini nella gestione di situazioni critiche.
Le attività descritte hanno portato a ridefinire temi complessi e profondi, come ad esempio le diverse simbolizzazioni legate ai ruoli e la declinazione di rapporti interfunzionali agiti, ma quasi mai “pensati”, con persone abituate soprattutto “a fare”.
Il progetto è tuttora in azione, non solo nelle aule formative, ma soprattutto sulle linee dei reparti, nelle riunioni che tutti i giorni si fanno per prendere decisioni sull’organizzazione e nella vita di tutti quelli che, anche grazie a questo percorso, stanno sperimentando che la sicurezza è un assunto culturale, che può accompagnare ogni giorno le nostre scelte.